Prrogetto dell'arch. Massimo Palazzani del Museo internazionale degli Scacchi Giovanni Longo - Città di Marostica
Il Museo degli Scacchi è composto da un ampio ingresso, che ospita le scacchiere verticali e la grande scacchiera di Arman-Boisgontier, e tre sale con circa 150 set e quadri: Europa, America-Africa, Asia. Nella Sala Europa, oltre ai set delle varie nazioni, vi sono anche le grandi scacchiere di Enrico Baj e di Francesco Garbelli. Nella Sala America-Africa uno spazio è dedicato al grande artista e scacchista Marcel Duchamp. Nella Sala Asia una sezione illustra gli scacchi per i soldati in guerra e per i prigionieri nei campi di concentramento. L'allestimento è stato progettato con particolare attenzione alla fruibilità da parte dei disabili.
18 agosto 2021 - Inizia l'avventura del Museo internazionale degli scacchi Città di Marostica. Il primo incontro tra Stefano Mensurati (da sx), Ylenia Bianchin, assessora al turismo e Matteo Mozzo sindaco di Marostica, Giovanni Longo dalla cui donazione della sua raccolta di scacchi nasce l'idea del Museo.
L'annuncio della nascita del Museo internazionale degli scacchi a Marostica il 6 maggio 2022
26 Novembre 2024 a Legnano firma dell'atto notarile di donazione di parte della Collezione Longo di scacchi al Comune di Marostica. A sinistra il sindaco Matteo Mozzo, a destra Giovanni Longo.
2025, 20 gennaio – Riunione a Marostica per l’avvio degli appalti per l’esecuzione del progetto Palazzani, per l’individuazione delle figure professionali per l’elaborazione dei contenuti informativi del Museo degli Scacchi, per la gestione del Museo individuata nella costituzione di un’associazione per fondazione. Per approfondire quest’ultimo aspetto è stata fissata una videoconferenza tra gli interessati per il 23 gennaio. Consegnati all’Assessorato Cultura il menabò del Catalogo del Museo e gli elaborati per la Sala d’ingresso e la sala Europa, escluso il comparto Italia.
Riccardo Mattiuzzi e Giovanni Longo con il Re in bronzo del set di Arman – Boisgontier
Il Museo degli Sacchi di Marostica dovrebbe aprire a fine 2024 e già vi sono donazioni prestigiose di artisti e collezionisti: Riccardo Mattiuzzi (Double Gambit di Arman-Boisgontier), Francesco Garbelli,Claudio Mori, Augusto di Bono, Emilio Alberti (set in ceramica), Paolo Alli (set 150° anniversario Battaglia di Magenta, resina), Gregorio Granata (1640 libri di scacchi), Alberto Bernabei (Manifesto Open Otranto 1994), Claudio Destio (The Chess in Architecture, legno), Max de Angelis (scacchi di prigioniero italiano in Russia e Abito femminile a scacchi)
Paolo Alli, 150° Battaglia di Magenta
Claudio Destio, Chess in Architecture, legno.
Max de Angelis, scacchi di prigioniero italiano in Russia
Nello stesso anno della creazione del set di Hartwig, 1923, si svolgeva in Italia, a Marostica, per iniziativa di Francesco Pozza e di alcuni giovani del luogo una partita a scacchi viventi (Foto sopra) in costumi trecenteschi: Leggi Centenario: 1923, la partita a scacchi viventi di Marostica.
L’iniziativa fu ripresa nel 1954 sotto la regia di Mirko Vucetich attraverso la creazione di una storia risalente al 1454 e divenne un appuntamento biennale. Vedi il video
Qui sopra la locandina degli eventi per il centenario 1923 – 2023
Solo l’anno dopo, 20 luglio 1924, si svolse un’altra straordinaria partita vivente sulla Piazza del Palazzo (allora Piazza Uritskij) a San Pietroburgo (all’epoca Leningrado). In quel giorno fu ufficialmente fondata la Federazione Mondiale degli Scacchi FIDE. Sulla scacchiera gigante si posizionarono i famosi giocatori Ilja Rabinovich (rappresentante dei neri) e Pjotr Romanovskij (pezzi bianchi); i soldati dell’Armata Rossa erano i pezzi bianchi e la Flotta Rossa i pezzi neri. I comandi dei due maestri di scacchi venivano trasmessi via telefono agli assistenti che, a loro volta, li annunciavano alle pedine viventi tramite un megafono. L’epica performance attirò circa 8.000 spettatori, che seguirono la partita dai bordi della piazza. La partita durò 5 ore e si concluse con un pareggio alla 67° mossa dei bianchi. Vedi il video
Nel 1892 il Dr Ephraim McDowell Cosgrave, membro del club dublinese Living Chess fondato l’anno precedente, scrisse insieme a T. B. Rowland probabilmente il solo libro sull’argomento: Chess with Living Pieces. The Dublin Club of Living Chess at the Masonic F.O.S. Centenary Fete. Dublin and Belfast, McGee and Eason. Contenuto: Programma delle Performances. Storia del Dublin Club of Living Chess. Come si gioca a scacchi viventi. Giochi classici, storici e poetici. Aggiudicato il 25 11 2023 all’asta Klittich – Pfankuch, Germania, per 300 euro.
Su Marostica da segnalare:
AA. VV.Centenario della prima partita a scacchi del 1923, Circolo Scacchistico Città di Marostica, Fascicolo n° 15, 2023 Casentini, Piero, La partita a scacchi di Marostica, Acta Historiae, 2011 Consolaro, Mario, Marostica, Storia e leggenda, 1a ediz. 1974 Frescura, Bernardino, Marostica, pagine di memorie e di ideali. Numero Unico a ricordo della prima partita a scacchi, Marostica 2 settembre 1923, Genova 1923 Gerolimetto, Cesare, Cortese, Giandomenico, Muraro, Giuseppe A., Marostica. La partita a scacchi, Biblos 2002 Parise, Giovanni, La partita a scacchi di Marostica: origini, storia, leggenda, sviluppi e prospettive future, Dal Maso 2019 Tonioli Serafini, Lidia Marostica Scacchi nel XX Secolo Circolo Scacchistico Città di Marostica, Bertato, 2000 Vucetich, Mirko, Partita a scacchi, Pro Marostica, 1955 Xausa, Roberto Avvegnaché, havendo ne li tempi andati. Marostica. Storie e immagini, racconti e fantasie sulle vicende della partita a scacchi a personaggi viventi dal 1923…, Dal Maso 2014
In occasione dell’Expo in Belgio, il 6-7 settembre 1958 la Partita a Scacchi di Marostica rappresentò l’Italia e a Re Baldovino I venne regalato un set in ceramica opera dell’artista Gigi Tomasi di Vicenza. eseguito in due esemplari.
1958, set in ceramica di Gigi Tomasi dono a Re Baldovino I
“Domenica 22 giugno 1924 per l’organizzazione tecnica della Federazione e la realizzazione di Terenziano Marusi, segretario generale, si svolse a Monza una Partita Vivente, con giovanetti e signorine in costume del Trecento, per iniziativa della rivista ‘Cordelia’: la partita era stata composta espressamente da Giuseppe Padulli. Vi assistette un pubblico di parecchie centinaia di persone”: