Ventotto piccoli pezzi stilizzati in legno che raccontano un tormento. Perché sono riproduzioni di un enigma destinato a rimanere tale. Di pedine che hanno vagato per mondi e per secoli diversi e riapparsi, un giorno, alcuni qui altri là. E quante volte osservate, spaesati e ammirati, su libri o dentro le bacheche di musei.
“Chi ideò o suggerì all’intagliatore questo disegno, curò sicuramente l’aspetto della semplicità e della praticità, ma sia pur nell’astrattezza e nella stilizzazione, cercò, molto probabilmente di trasferire nel modo più chiaro possibile le figure originali delle serie di scacchi naturalistiche nei nuovi modelli”, ha scritto Alessandro Sanvito.