L’opera
Titolo: Duchamp Frozen
Arttista: Omar Ronda (Portula (BI), 11 settembre 1947 – Biella, 7 dicembre 2017)
Anno di realizzazione 2015
Tecnica: Mista, foto e polimeri termopalistici
Pezzo unico
Dimensioni cm 70 x 70
Firmato e datato nel retro
Provenienza: dall’artista nel marzo del 2015
Riprodotto a pagina 487 del 1° Catalogo Ragionato di Omar Ronda
In collezione da Marzo 2015
Omar Ronda
E’ stato un artista, pittore, scultore, collezionista d’arte ed editore italiano. La carriera artistica di Ronda inizia nel 1987 quando decide di sospendere tutte le attività mercantili per dedicarsi completamente alla pittura.Assume il nome d’arte “Osiris” e inizia a esporre nelle principali gallerie italiane, definendosi come artista “patasurrealistabiologico” Riceve il diploma di Patafisico da Ugo Nespolo e Enrico Baj, con i quali partecipa ad “alcune manifestazioni patafisiche a Milano”.Nel 1990 realizza un’installazione estrema sulla vetta del Monte Bianco dove vive per sei giorni e sei notti in una piramide, detta “piramide d’oro”, costruita con legno, plexiglass dorato e piante di plastica. Nel 1991, sempre in una piramide, vive per sei giorni e sei notti nelle grotte di Is Zuddas in Sardegna. Nello stesso anno costruisce una piramide vegetale sotto il reattore del cracking catalitico della raffineria Saras Petroli, presso Cagliari–Pula. Dopo aver visitato questa raffineria, Ronda elabora “una filosofia delle materie che chiama Cracking, che lo porta a cercare nel petrolio la sua antica origine organica ed antropologica per trasformarla in arte” attraverso “un suo rivoluzionario linguaggio operativo e concettuale”. A partire dal 1990 elabora anche il concetto di Super natura e realizza i primi lavori completamente in plastica in cui “evoca” la natura, i Genetic Fusion, un’opera “rivoluzionaria”, “unica e illuminante anche e soprattutto in un contesto internazionale” Un anno dopo crea i primi Frozen, opere con polimeri termoplastici trasparenti che richiamano le “pozzanghere congelate”. Sempre nel 1990 è uno dei fondatori del movimento dell’Arte Agravitazionale, esperienza portata avanti con altri artisti che dichiaravano “la volontà di studiare i fenomeni della luce”. Nel 1993 seguendo i principi della filosofia Cracking, da lui ideata e teorizzata, organizza mostre, installazioni e pubblicazioni basate su animali in pericolo di estinzione, realizzate con materie plastiche fuse e assemblate. La mostra “Epocale” a Milano, a cura di Tommaso Trini e Luca Beatrice, evidenzia l’intenzione di Ronda di “cambiare radicalmente la storia dell’arte attraverso un forte impegno sociale ed ambientale” e l’uso rivoluzionario di materie plastiche “evocative di un rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale”.]Seguono numerose mostre ed eventi che danno a Ronda “una notorietà internazionale”. Ha partecipato alla 49ª Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (2001) dove propone un’installazione con migliaia di tartarughe dorate che nel loro “silente incedere lanciano un acuto S.O.S. World.”. Famosa a Verrone, presso Biella, all’interno di un edificio industriale, la Wunderkammer di Omar Ronda, “un’antologia che descrive con luci, suoni, colori e narrazioni un universo trasversale che riassume quasi mezzo secolo di esperienze.” Nel 2015 fonda a Biella il MACIST Museum, “Museo d’Arte Contemporanea Internazionale Senza Tendenze”, che si propone di valorizzare e far conoscere l’arte contemporanea mondiale senza tendenze e nelle sue migliori espressioni qualitative. Muore a 70 anni dopo avere combattuto a lungo la malattia che l’ha colpito e “condiviso tale battaglia sui canali social” (Tratto da Wikipedia)