Usa 1943 ca., The Jeep board, prodotto da Geo. S. Carrington Co., involucro di stoffa con fibie
due tavole per 15 giochi, tra cui gli scacchi, 10 puzzzle disegnati specificatamente per i militari e le relative istruzioni. Nella prima pagina delle istruzioni era scritto: ``Questa tavola da gioco tascabile è stata progettata esclusivamente per gli uomini in servizio. È completo di pioli e di questo libro di istruzioni. Il nuovo nastro da legare intorno alla gamba del giocatore permette di giocare in spazi ristretti dove lo spazio per il tavolo non è disponibile o in campo aperto. (Collezione C. Mori)
A pagina 14 dell’American Chess Bulletin, gennaio-febbraio 1943, si leggeva quanto segue dal New York Post: “Humphrey Bogart ha dato vita a un’idea che spera possa essere ampiamente accettata. La star della Warner sta giocando partite di scacchi a distanza per posta con i ragazzi del servizio militare. Tutto è iniziato quando un soldato semplice, allora di stanza in questo Paese, ha visitato il set di Casablanca, ancora all’Hollywood Theatre, dove Bogart stava giocando a scacchi con Sydney Greenstreet tra una scena e l’altra. Il soldato si offrì di sfidare Bogart e nacque una forte rivalità. Quando il soldato fu trasferito nel Pacifico meridionale, continuò a giocare per posta. Da quando ha iniziato la partita con il soldato, Bogart ha sfidato per posta diversi suoi amici, giocando contemporaneamente”.
Nella foto: Lauren Bacall e Humphrey Bogart, agosto 1938, Chess Review, pag. 182
Il russo-francese Alexander Alekhine (1892-1946), fu il quarto Campione del mondo di scacchi nel 1927 sconfiggendo Raul Capablanca, titolo che mantenne fino al 1935, sconfitto da Max Euwe, e poi dal 1937 al 1946 quando morì in Portogallo. Nel 1934 Alexandr Alekhine vinse il Campionato del mondo di scacchi contro Efim Bogoljubov. Alle vicende umane e scacchistiche di Alekine si è ispirato il romanzo Il giocatore di scacchi di Julio Castedo (Booket, 2017) e nello stesso anno, il film di Luis Oliveros.
Negli anni 1944/45 si tenne a new York, alla Julien Levy Gallery, la mostra The Imagery of Chess, organizzata dall’influente mercante d’arte Julien Levy, dal pittore surrealista Max Ernst e dal leader Dada Marcel Duchamp, lui stesso un serio giocatore di scacchi. Artisti e membri dell’avanguardia culturale furono invitati a ridisegnare il set di scacchi standard, a esplorare le immagini degli scacchi e il loro simbolismo in modi nuovi e audaci. Tra i partecipanti ci furono famosi espatriati europei e futuri famosi modernisti americani: André Breton, Duchamp, Alexander Calder, Ernst, Man Ray, Isamu Noguchi e Yves Tanguy. Tra gli espositori otto donne tra cui Xenia Kashevaroff Cage con il suo tavolo per scacchi
e Carol Janeway con il suo set in ceramica smaltata
John Cage e Vittorio Rieti (Chess Serenade) crearono spartiti musicali originali. Il libro The Imagery of Chess Revisited di Larry List e Ingrid Schaffner, George Braziller Inc, 2005, recupera quel momento straordinario della storia dell’arte e include opere inedite. Tra queste il set di scacchi da bicchiere di vino di André Breton e Nicolas Calas e il set di scacchi di Alexander Calder fatto con materiali trovati, oltre a trentacinque disegni relativi agli scacchi di Calder.
1944, Alexander Calder, Assemblage
1944, André Breton e Nicolas Calas, Scacchi da bicchieri di vino